martedì 23 gennaio 2018

Gerusalemme deve essere condivisa tra ebrei, musulmani e cristiani

Gerusalemme ha diverse dimensioni: una dimensione politica, spirituale, culturale. Se parliamo dei problemi politici a Gerusalemme abbiamo un grosso problema. Il 6 dicembre il Presidente degli Stati Uniti d’ America ha formalizzato il suo annuncio di spostare l’ambasciata americana a Gerusalemme; all’inizio ha detto che Gerusalemme appartiene agli ebrei e dovrebbe essere la capitale dello Stato di Israele e subito dopo: “Dovremmo avviare un processo di pace con i palestinesi”. E’ un ragionamento che non si può spiegare con la logica. Chi dice che Gerusalemme appartiene solo ad una delle parti in conflitto decisamente non sta avanzando nel processo di pace; in questo momento Gerusalemme è come un campo di calcio; ad alcuni ebrei piace la proposta di Trump ma chiunque ha lavorato nei processi di pace sa che Gerusalemme deve essere condivisa tra ebrei, musulmani e cristiani. Quando avremo un accordo di pace, Gerusalemme potrà essere un punto di riferimento spirituale per il mondo in cui tutti potranno venire a pregare separatamente e insieme, accade già adesso ma nel piccolo.


https://www.cittanuova.it/il-futuro-di-gerusalemme/

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Kennedy e il vuoto di "Ciò che non è esprimibile"

  Perché rileggere oggi la scelta di John Kennedy nella crisi dei missili del 1962. La tragedia ucraina apre a scenari di guerra nucleare ...