mercoledì 16 febbraio 2022

L’Italia nel Mediterraneo, tra ponte di pace e piattaforma per la guerra


 

Contributo offerto al webinar del 5 febbraio 2022 “Di pace, di guerra, il Mediterraneo oggi tra politica e fedi” per cercare di capire assieme cosa vuol dire essere prendere sul serio la profezia di La Pira nel nostro tempo.
 

Il La Pira “visionario” perché capace di visione e “il più realista di tutti” come ha detto a Firenze nel 2019 David Sassoli in un memorabile discorso nella Sala dei 500. Nel dicembre 2018, assieme a Sassoli e Silvia Costa, organizzammo come Città Nuova e Centro La Pira, un evento nella sala di rappresentanza del parlamento europeo a Roma che rimanda al titolo del nostro incontro odierno: “a che serve parlare di La Pira se poi vediamo armi ai Paesi in guerra?”(1) .


Il caso riguarda il trasferimento di bombe d’aereo dall’Italia all’Arabia Saudita, Paese alla guida di una coalizione militare impegnata dal 2015 nel conflitto in Yemen con bombardamenti che colpiscono scuole e ospedali(2).
 

In particolare si tratta della produzione di un’impresa italiana controllata da una multinazionale tedesca. Le concessioni per il trasferimento di questi strumenti di morte sono state prima sospese e poi revocate dal governo nel 2019 grazie ad una mobilitazione delle coscienze che ha avito il suo epicentro in Sardegna dove c’è la fabbrica di armi e dove si è costituito un comitato per la riconversione economica. Una realtà plurale che si è collegato anche con pezzi della società civile tedesca, in particolare la chiesa evangelica del Baden, per costruire una rete di imprese war free, cioè libere dalla guerra(3).
 

Come Movimento dei Focolari Italia abbiamo accompagnato e partecipato a tale percorso grazie ad un gruppo di lavoro che abbiamo chiamato “Economia disarmata” proprio perché abbiamo ben presente il realismo di La Pira che ci ha detto “ se non siamo in grado di incidere sulle scelte economiche e finanziarie non ci resta altro che la magra potestà delle prediche”.
 

Lo stesso realismo ci porta a dire che non può bastare l’azione dal basso di un’economia virtuosa senza una visione coerente di politica estera ed economica. Nel caso esposto, l’azienda ha rilanciato la propria offerta a collaborare con la nostra Difesa in sinergia con la nostra industria nazionale vantando di essere all’avanguardia, grazie ad un brevetto esclusivo, nella produzione delle munizioni circuitanti o droni kamikaze richiesti dalle forze armate dei diversi Paesi dopo l’uso micidiale che ne ha fatto l’esercito azero contro quello armeno nella guerra per il controllo del Nagorno Karabakh del 2020 (4).
 

Ma sarebbe miope fermarsi ad un caso seppure così paradigmatico.
La nostra Fincantieri, controllata dal capitale pubblico, tramite la sua controllata statunitense ( FMM Fincantieri Marinette Marine) ha ricevuto un ordine plurimiliardario dall’Arabia Saudita per la consegna di navi da guerra (comunicato primo maggio 2020) (5).
 

I sauditi restano tra i maggiori alleati degli Usa oltre a comparire tra i primi acquirenti di armi a livello mondiale.(6) (7)
 

Nella “Vision 2030” redatta con la consulenza della società Mc Kinsey rientra il grande expo di armamenti “World Defense Show” che aprirà i battenti a marzo 2022(8).
Ma la stessa Fincantieri ha venduto navi da guerra anche all’Egitto in vista di maggiori commesse previste dalla politica di riarmo del regime del generale Al Sisi se riusciremo a battere la concorrenza francese(9).

Finmeccanica, rinominata recentemente Leonardo, rappresenta poi l’esempio di una scelta strategica fondamentale della nostra classe dirigente che in maniera bipartisan ha portato a dismettere importanti produzioni in campo civile a favore di quello militare.

Provocò qualche polemica il viaggio della portaerei Cavour nel 2013(10) come expò di armi, ma anche di cooperazione civile, tra Golfo Persico e Africa. Ora l’investimento nella recente creazione della Fondazione Med Or(11) da parte di Leonardo rappresenta una raffinata evoluzione (12) dell’esigenza di esportare il “Sistema Italia” nei Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (“Med”) e del Medio ed Estremo Oriente (“Or”). 

Quasi il 60% del nostro export di armi «s’indirizza verso paesi extra NATO/UE e per l’esattezza quasi il 39% approda nel Nord Africa e nel Medio Oriente, dove abbondano guerre, aree di crisi e dittature varie». Fonti Simoncelli (Iriad).
 

Con quale logica? È stato per me istruttivo partecipare ad una conferenza stampa del Centro Machiavelli sul promettente mercato dell’Arabia Saudita13 dove il presidente delle aziende di difesa e spazio e un generale del Nato defence college hanno espresso un concetto semplice che sentiamo ripetere di continuo: “le guerre ci sono, se noi non vendiamo le armi, altri lo faranno al posto nostro”

E così mentre investiamo nel settore delle armi, sottraendo risorse ad altre produzioni necessarie per attuare la transizione ecologica, i vari governi non hanno mai preso in esame la necessità, come chiedono tante associazioni (14), di disdire il memorandum Italia Libia sottoscritto nel 2017 (15) dall’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, un accordo che comporta il finanziamento della guardia libica e, di fatto, il sistema disumano dei campi di detenzione in Libia(16) (17).
 

Il Mediterraneo cimitero di migranti (18)  non è il lago di Tiberiade della visione di La Pira. Lo scenario che non possiamo ignorare ricomprende i campi profughi a Lesbo e i respingimenti violenti(19) sulla frontiera orientale dove arrivano i profughi della Rotta Balcanica (20) che sfuggono al controllo della Turchia di Erdogan (21), finanziata dall’Unione europea22 per fermare la marea di persone in fuga da guerra e povertà. La Turchia è il Paese Nato che continuiamo ad armare23 come parte di quell’Alleanza atlantica che a giugno 2022 nell’incontro di Madrid (24) definirà il nuovo concetto strategico di difesa senza una reale dibattito politico sulle scelte decisive per il nostro destino e quello mondiale.

Si pensi solo al fatto che l’Italia non ha aderito al trattato di abolizione delle armi nucleari (25) in forza dell’appartenenza a tale Alleanza (26) che teoricamente afferma di non limitare la sovranità dei singoli stati.
 

Con 44 associazioni cattoliche (27) a livello nazionale abbiamo chiesto al governo italiano di affrontare la questione delle armi nucleari che vanno bandite perché, nel contesto attuale tra l'altro, non regge neanche più la minaccia della deterrenza reciproca (28). 

Lo ripete in ogni occasione papa Francesco nella consapevolezza di trovarci sul crinale apocalittico della Storia come ci ha detto La Pira che in uno degli ultimi interventi nel 1975(29) disse «Tutti i problemi, politici, culturali, spirituali, sono legati a questa frontiera dell’Apocalisse. O finisce tutto, o comincia tutto. O eliminare l’atomica o saremo tutti quanti eliminati globalmente».

Il prossimo 26 febbraio, in contemporanea con l’evento di Firenze Mediterraneo frontiera di pace (30), ci ritroveremo a Roma con le associazioni firmatarie per capire come prendere sul serio questo segno dei tempi nell’Italia che ospita decine di bombe nucleari nelle basi di Ghedi (31) e Aviano (32) per motivi di prestigio e di fedeltà atlantica. Italia “arco di pace” è una piattaforma logistica militare, sede di numerose basi strategiche e operative per la guerra. 

In un interessante seminario web promosso dall’Istituto Sturzo di Roma (33) il dirigente del ministero deli Esteri Alessandro Cattaneo (34), capo del IV Ufficio “NATO e questioni strategiche di sicurezza e politico militari”, ha messo in evidenza l’importanza del nostro Paese nello sdoganamento politico del concetto di difesa a 360 gradi, slegato dal controllo dei confini, con la presenza militare nei più diversi contesti di un mondo che è diventato sempre più piccolo. 

«Assieme agli Usa siamo il primo Paese contributore di forze alle missioni della Nato. In primavera assumeremo il comando della missione in Iraq e riprenderemo il comando di quella in Kossovo a fine 2022. L’Italia è particolarmente attiva nell’attività di pattugliamento aereo nei Paesi baltici, sui Balcani e nei Paesi che si affacciano sul mare Adriatico, siamo stati il primo paese Nato a fare air policy in Islanda con i caccia F35 e siamo in Lettonia sotto comando canadese nell’attività di presenza attiva di deterrenza e difesa militare dell’Alleanza sul fronte orientale». 

Per avere un’idea di ciò che accade nella realtà basta pensare all’esercitazione aerea Falcon Strike che si è svolta nel giugno 2021 sui nostri cieli dove un dettagliato comunicato della nostra Aeronautica militare (35)  ci ha fatto sapere che «per la prima volta in Europa infatti, 24 velivoli F-35A ed F-35B di quattro diverse Nazioni (Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Israele), hanno operato insieme, per un totale di circa 600 persone coinvolte ed oltre 50 velivoli, tra caccia, aerei da trasporto e da rifornimento in volo ed altri assetti di supporto».
 

È bene notare che tale esercitazione è avvenuta a meno di un mese dei bombardamenti sulla striscia di Gaza del maggio 2021. (36) (37) (38)
Questioni da tener ben presente adesso di fronte alla possibile scontro bellico in Ucraina tra Nato e Russia dagli esisti imprevedibili e lo scatenamento della propaganda sulla guerra giusta in una società impaurita e smarrita? Come risponderanno la società italiana e in particolare i cattolici dopo anni di afasia sulla guerra? (39)

Ed è legato all’agenda Nato 2030 l’aumento stanziato delle spese militari per il 2022 che sfiora i 26 miliardi di euro con un aumento di +5,4% rispetto al 2021.
Sono dati dell’Osservatorio Milex, molto rigoroso in materia, e che sottolinea in particolare il «nuovo record di fondi destinati all’acquisto di nuove armi che arrivano ad un totale di 8,27 miliardi, superiore di un miliardo (+13,8%) alla cifra complessiva del 2021 (che a sua volta costituiva un massimo storico) e con un salto del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019)» (40).
 

L’insieme di tali scelte potrebbero portare un italiano (41) a ricoprire il ruolo di segretario generale della Nato. Per fare cosa? Con quale visione politica?
Non è forse strano che si sia subito chiuso il dibattito sul fallimento clamoroso della ventennale guerra in Afghanistan (42) conclusasi con la fuga precipitosa da Kabul (43) dell’agosto 2021?
 

Per trovare qualcuno in linea con la profezia di La Pira (44), che andò sotto processo penale per aver difeso il diritto all’obiezione di coscienza, bisogna recarsi sulle banchine del porto di Genova dove alcuni portuali si son rifiutati di caricare armi destinate alla guerra (45) esponendo se stessi, la sicurezza delle loro famiglie, per una questione di coscienza e dignità.


I portuali sono collegati con altri lavoratori dei porti europei e mediterranei (46) e sperimentano una solidarietà che va oltre le frontiere. Ne abbiamo parlato più volte su Città Nuova e sostenuti (47) in questo tempo di pandemia (48).

 
Anche molte associazioni cattoliche genovesi si sono costituite nella rete Genova città aperta alla pace (49) (50) sostenendo questo presa di coscienza.
 

Ma il transito di armi continua a premere come un enorme nastro trasportatore che possiamo continuare ad ignorare per non soffrire troppo rischiando, tuttavia di perdere la nostra umanità.
 

Dobbiamo andare su quel molo, tra chi lotta per una economia libera dalla guerra, per continuare il sentiero di Isaia tracciato da La Pira e capire il valore e il senso racchiuso in Firenze e tutte le città del modo: «La mia dolce misurata ed armoniosa Firenze, creata insieme dall’uomo e da Dio, per essere come città sul monte, luce e consolazione sulla strada degli uomini, non vuole essere uccisa! Questa medesima volontà di vita affermano, con Firenze, in virtù di un tacito mandato conferito al Sindaco di Firenze, tutte le città della terra. […] Esse proclamano unanimi il loro inviolabile diritto all’esistenza: nessuno ha il diritto, per qualsivoglia ragione, di ucciderle» (51).

1 https://www.cittanuova.it/la-pira-la-guerra-oggi/
2 https://www.cittanuova.it/multimedia/2021/1/26/italia-guerra-yemen-nodo-politico/
3 https://www.warfree.it/it/
4 https://webtv.camera.it/evento/18835
5 https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2020/fincantieri-costruir-le-nuove-fregate-per-la- us-navy/
6 https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2020-03/aumentano-armi-verso-medio-oriente-intervista- simoncelli.html
7 https://www.affarinternazionali.it/difesa-aumento-corsa-armamenti/
8 https://worlddefenseshow.com/
9 https://www.analisidifesa.it/2020/06/via-libera-alle-fremm-e-forse-a-molto-altro-per-legitto/
10 http://www.popoli.info/easyne2/Primo_piano/La_Marina_militare_promuove_il_Made_in_Italy_(delle_armi).aspx
11 https://www.med-or.org/
12 https://formiche.net/2021/12/minniti-medor-arabia-saudita/
13 https://www.centromachiavelli.com/evento/le-spese-militari-in-arabia-saudita/
14 https://www.asgi.it/asilo-e-protezione-internazionale/revoca-immediata-del-memorandum-italia-libia-appello/
15 https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Libia.pdf
16 https://www.cittanuova.it/lo-scandalo-dellaccordo-italia-libia/
17 https://www.avvenire.it/attualita/pagine/foto-campi-prigionia-libia
18 https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-06/il-papa-il-mediterraneo-e-il-piu-grande-cimitero-d- europa.html
19 https://www.balcanicaucaso.org/Dossier/Migrazioni-la-rotta-balcanica
20 https://www.ilriformista.it/respingimenti-litalia-e-illegale-draghi-intervenga-200350/
21 https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2022/01/13/erdogan-la-turchia-ha-salvato-lue-dalla-crisi- migratoria_03e6c495-a037-4b17-8960-ea2ba1b34db7.html
22 https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2022/01/13/erdogan-la-turchia-ha-salvato-lue-dalla-crisi- migratoria_03e6c495-a037-4b17-8960-ea2ba1b34db7.html
23 https://www.cittanuova.it/come-abbiamo-armato-erdogan/
24 https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_187309.htm
25 https://www.icanw.org/
26 https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/12/15/la-nato-trattato-sulla-proibizione-delle-armi-nucleari/
27 https://www.avvenire.it/mondo/pagine/nucleare-appello-anniversario
28 https://www.cittanuova.it/apocalisse-nucleare-lo-scandalo-rimosso/
29 https://www.agensir.it/quotidiano/2017/11/4/giorgio-la-pira-in-un-testo-inedito-eliminare-latomica-o-saremo- tuttihttps://www.mediterraneodipace.it/-quanti-eliminati-globalmente/
30 https://www.mediterraneodipace.it/
31 https://www.bresciatoday.it/cronaca/ghedi-bombe-nucleari-conferma-.html
32 https://www.ilfriuli.it/articolo/politica/bombe-atomiche-ad-aviano-rivelazioni-da-un-documento-segreto/
33 https://www.sturzo.it/it/agende/webinar-nato-e-italia-ieri-oggi-e-domani/
34 https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=210719131252156
35 http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/Pagine/Falcon-Strike-2021-conclusa-l%27esercitazione- internazionale-di-5%C2%AA-generazione.aspx
36 https://www.analisidifesa.it/2021/05/gaza-il-bilancio-delle-operazioni/
37 https://ilmanifesto.it/cade-la-maschera-di-israele-e-anche-la-nostra/
38 https://www.cittanuova.it/le-armi-litalia-la-domanda-carlo- rovelli/?ms=003&se=007https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2021/05/16/raffica-di-razzi-su- israele-bombardata-gaza-city
39 https://www.cittanuova.it/le-armi-litalia-la-domanda-carlo-rovelli/?ms=003&se=007
40 https://www.milex.org/2022/01/10/litalia-e-il-paese-che-armo-il-governo-draghi-stanzia-26-miliardi-di-spese- militari-per-il-2022/
41 https://www.ilsole24ore.com/art/nato-l-italia-si-candida-il-dopo-stoltenberg-letta-o-fassino-ma-londra-vuole- inglese-AENT7oP
42 https://www.cittanuova.it/2001-fraternita-guerra-nel-secolo/
43 https://www.cittanuova.it/afghanistan-storia-mal-raccontata/
44 https://www.cittanuova.it/serve-parlare-la-pira-armiamo-la-guerra/
45 https://www.cittanuova.it/la-citta-genova-le-armi/
46 https://www.weaponwatch.net/
47 https://www.facebook.com/watch/?v=257998435336162
48 https://www.atlanteguerre.it/la-sfida-della-riconversione/
49 https://www.cittanuova.it/2-giugno-genova-citta-aperta-alla-pace/
50 https://www.genova24.it/2019/06/nave-delle-armi-le-associazioni-cattoliche-genova-non-sara-complice-della- guerra-citta-aperta-alla-pace-219037/
51 https://web.archive.org/web/20190404134348/http://www.giorgiolapira.org/it/content/il-valore-delle-citta-0

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