giovedì 19 gennaio 2017

La certezza del costo



operai dell' Indesit di Caserta incatenati davanti la fabbrica (Ansa)
È diventata pervasiva e dominante la tesi che lega la crescita del lavoro con la certezza dei costi del licenziamento.  In fondo l’idea sembra radicata anche in coloro che esprimono la tensione verso l’economia civile.
Dicono che non si investe in Italia perché non si sa quanto può costare un licenziamento. Ora che è stato introdotto il Jobs act tutto dovrebbe essere risolto… Come se non esistessero centinaia di dossier per crisi aziendali che aprono procedure collettive di licenziamento, senza neanche gli ammortizzatori sociali come ha minacciato di fare la proprietà dell’Unità, il quotidiano del Partito democratico erede del foglio fondato da Gramsci.

Vorrei chiedere apertamente a molti dei compagni di strada: ma davvero tutto dipende dal “firing cost”? cioè dal prezzo certo della fucilazione come va tradotto il termine anglosassone?
Questo ho cercato di dire con questo articolo a proposito del referendum che forse si farà in primavera.
La vera questione da affrontare è la contraddizione  di chi afferma la centralità della persona ma legittima in qualche modo la trappola della precarietà.

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Kennedy e il vuoto di "Ciò che non è esprimibile"

  Perché rileggere oggi la scelta di John Kennedy nella crisi dei missili del 1962. La tragedia ucraina apre a scenari di guerra nucleare ...