mercoledì 15 marzo 2017

Da un gruppo di donne del Sulcis Iglesiente



Continua il silenzio di tanti, troppi, sul coinvolgimento italiano nell'invio di armi verso il conflitto Yemenita. 
A rispondere ci pensano un gruppo di donne del  Sulcis- Iglesientecon unn lettera inviata ad Avvenire per dare seguito alla lettera appello  sull’economia disarmata pubblicata il 9 marzo sul quotidiano diretto da Marco Tarquinio, che ha rilanciato e proposto apertamente un confronto nel merito



Siamo impegnate da lungo tempo in progetti costruttivi per riconvertire l’economia, sperimentando  nuovi modi di vivere, di lavorare e di abitare, ispirati ai principi della nonviolenza.

Sin dal 2001 abbiamo partecipato al forte movimento di opposizione alla conversione della fabbrica di esplosivi dal civile al militare e,  in questi ultimi anni,  alle numerose iniziative di denuncia della violazione del diritto alla vita di donne, uomini, bambini, vittime innocenti degli strumenti di morte, prodotti nel nostro territorio.

Sollecitiamo i politici a cui abbiamo dato fiducia a non utilizzare il nostro denaro per incrementare le spese militari ma per favorire la  riconversione delle fabbriche di armi  e la nascita di forme di imprenditoria che possano costituire la base di un nuovo tessuto economico.


Contemporaneamente rivolgiamo un appello  a tutti i cittadini perché  s’impegnino a costruire e sostenere un’altra economia  che abbia come fondamento il rispetto della vita di tutti gli esseri


Teresa Piras

per Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo – Domus Amigas

Qui sotto il video integrale dell'incontro promosso il 14 marzo presso l'aula dei gruppi parlamentari su Scelte di pace. Riconvertiamo l'economia che uccide 

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