Tra i commenti del discorso del papa a Genova mi ha colpito quello di Andrea Ranieri che ha ha colto uno dei punti nodali citando Richard Sennet: “La
sostituzione della competizione alla cooperazione nella teoria e nella pratica
organizzative” è "una delle cause non ultime della crisi che stiamo
attraversando”.
Sono “concetti che hanno attraversato e
impregnato anche il campo della sinistra storica”. Come diceva,infatti,Ermanno
Gorrieri uno degli esponenti più acuti
del cattolicesimo sociale, l’obiettivo della politica non deve essere solo la
parità delle condizioni di partenza ma quelle di arrivo.
Pino Ferraris spiegava la
sostituzione del termine "fraternità" con "solidarietà" nel movimento operaio
nascente come sottrazione da una cultura massonica ma anche cristiana intesa
come benevolenza caritatevole scesa dall’alto invece che come esperienza di
fare da soli e agire tra uguali sotto forma di mutualismo anche tra
lavoratori dispersi e facilmente disgregabili come ad esempio gli edili. Papa
Francesco che invita ad una “lotta” radicata nella fraternità fa intravedere
una ricomposizione di quella frattura originaria che assegnava alla chiesa una
funzione caritatevole associata alla rassegnazione?
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