domenica 5 aprile 2020

Prima della tempesta


«L’appropriazione dell’iniziativa e delle autorità pubbliche da parte delle corporation è sgradevolmente visibile nei suoi effetti sulla politica estera e militare. È indubbio che le guerre siano una delle principali minacce alla civiltà e la vocazione delle corporation alla produzione e all'impiego degli armamenti nutre e sostiene questo pericolo, al punto di ammantare di legittimità e perfino di eroismo la devastazione e la morte». 

John K. Galbraith “L’economia della truffa” 2004 



Economista (1908-2006). Professore presso università di California, Princeton e Harvard. Consigliere economico di Franklin D. Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy. Oppositore della guerra in Vietnam, motivo della fine della collaborazione con Lyndon B. Johnson. Nel 1960 denunciò la deriva di una società statunitense ricca di beni di consumo ma povera di servizi sociali


Lo slogan che pone in alternativa la spesa in armi pesanti e quella in ospedali sembra quanto mai attuale adesso, in tempo di pandemia. Ma è un terreno dove non si è mai accettato negli ultimi decenni un vero dibattito pubblico. Napolitano nel 2014 parlò di “anacronistiche diffidenze verso lo strumento militare” come effetto di “vecchie e nuove pulsioni demagogiche antimilitariste”.

Un tabù che si basa su scuole di pensiero che vanno affrontate apertamente. L’investimento nel settore della “difesa, attività strategica da salvaguardare anche durante la quarantena per pandemia, non è, in Italia una scelta dei vertici di Finmeccanica Leonardo o Fincantieri, ma l’applicazione di una direttiva politica trasversale.

Proporre una diversa politica industriale non vuol dire criticare chi lavora in tali gruppi ma riconoscerne il valore come patrimonio comune (aziende controllate dalla stato) da orientare secondo Costituzione. 

Per cercare di capire il sistema che dobbiamo affontare bisogna fare affidamento ai classici. A  ciò che  ha voluto consegnare nel 2004 , poco prima di morire, e prima della grande crisi del 2007,  un grande economista che ha pagato il prezzo della sua opposizione al complesso militar industriale. 

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Kennedy e il vuoto di "Ciò che non è esprimibile"

  Perché rileggere oggi la scelta di John Kennedy nella crisi dei missili del 1962. La tragedia ucraina apre a scenari di guerra nucleare ...