Dal Natale 2020 a questi giorni di inizio anno mi accompagna la condivisionedi questa consapevolezza estratta dagli scritti di Ernesto Balducci
Il resto è mitologia
Se quello del Vangelo è un annuncio che, nonostante il passar dei secoli non siamo riusciti ad assorbire come altre forme culturali, è perché ci propone un radicale cambiamento, ci dice che se noi cerchiamo Dio nelle stelle non lo troviamo, se cerchiamo Dio nei nostri sogni devoti, non c'è. Dobbiamo cercare Dio nel bambino che nasce oggi e che chiede, lo sappia o no, un mondo in cui la vita è accolta, in cui si canta gloria attorno alla vita che nasce, non attorno ai carri dei trionfatori. Questo Dio, se ha un nome, ha il nome dell'uomo, dell'uomo debole, nato fuori della città.
Noi vorremmo un Dio grande, onnipotente, un Dio degli eserciti, no! Egli ci delude, passa attraverso le piccole cose della vita, ed è proprio a quelle cose che la nostra culla è inadatta, perché in noi è la volontà di potenza, che alligna perfino nel più sprovveduto degli uomini, in quanto i generali insegnano ai caporali come si fa a essere prepotenti. Noi non riusciamo a sentire il passo di Dio; attendiamo l'uragano e Dio viene verso di noi con passo di colomba, con semplicità silenziosa, con i segni della pace. Dio è un profugo, è un escluso. Non abita nel Pretorio né nel Sinedrio. Come dice la Scrittura: «Giuseppe entrò in Giudea, ma aveva paura e se ne andò verso Nazareth». I genitori di Gesù sono persone impaurite …Questa è la verità del Dio che entra nella storia. Il resto è mitologia.
Ernesto Balducci – da: “Il Vangelo della pace” – vol. 2
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