Evidenze empiriche dimostrano la potenzialità manipolatoria e incruenta del consenso politico raccolto abbassando la capacità di ponderazione e di entrare nel merito, svaporando progressivamente ogni riferimento valoriale profondo.
Per questo motivo il vero problema oggi, non è tanto “conoscere”, perché il sapere è principio di amara consapevolezza da rimuovere se si è interiorizzata la logica della sconfitta davanti a poteri inamovibili. Bisogna conoscere, cercare di capire e poi agire.
Solo calandosi fisicamente dentro le contraddizioni si è capaci di riscoprire concetti desueti come democrazia economica e partecipazione. Il percorso in Italia di “economia disarmata” ( contrasto al complesso militar industriale che induce ad inviare armi ai Paesi in guerra), avviato dentro la contraddizione forzata tra lavoro e vita, ripudia la logica della guerra senza volto e responsabilità e quindi può essere un esempio di come partendo dalla relazione reale si possono utilizzare anche gli strumenti di comunicazione cercando di sovvertire un ordine ingiusto.
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